Azure Day 2023

Azure Day è l’evento dedicato al cloud di casa Microsoft, la conferenza si terrà sia in presenza che online il 23 giugno 2023 presso la sede Microsoft di Roma.
Il computer è la bicicletta della nostra mente (Steve Jobs)
Azure Day è l’evento dedicato al cloud di casa Microsoft, la conferenza si terrà sia in presenza che online il 23 giugno 2023 presso la sede Microsoft di Roma.
Conferenza GARR 2023. Aperte le iscrizioni
“Saperi interconnessi. Infrastrutture per una scienza ad alte prestazioni”.
Università di Firenze, Campus di Novoli dal 14 al 16 giugno 2023
Nel corso delle tre giornate si parlerà del futuro della rete e delle piattaforme cloud, di infrastrutture di ricerca soprattutto nell’applicazione dei nuovi progetti PNRR, di intelligenza artificiale e del profondo impatto che può avere nel settore della ricerca e istruzione.
FORMAZIONE
Dopo la tappa portoghese dello scorso anno, Illuminate, l’evento internazionale organizzato annualmente dall’Associazione Internazionale dei Partner Microsoft (IAMCP), ha fatto tappa in Italia, e precisamente a Lecce, con l’obiettivo di accelerare la trasformazione digitale, promuovere il networking e garantire una valida formazione riguardante le ultime innovazioni tecnologiche.
La scelta della Puglia come location dell’evento Illuminate 2023 non è casuale: la Puglia è da anni centro nevralgico nel settore dell’innovazione e ospita sul suo territorio, anche grazie ad una serie di misure adottate dall’amministrazione regionale, moltissime realtà imprenditoriali, tra cui anche sedi di multinazionali, ai vertici nel settore dell’innovazione tecnologica.
Puglia, dunque, come hub per l’innovazione e la digital transformation.
Illuminate 2023 si è tenuta dal 5 al 7 giugno a Lecce, in Puglia, ed ha ospitato centinaia di partecipanti e relatori provenienti da diversi paesi del mondo. Nel capoluogo pugliese si sono riuniti leader, manager, accademici, con l’obiettivo di confrontarsi e informare sulle ultime tendenze nell’ambito delle nuove tecnologie e dell’It, accelerare la trasformazione digitale, promuovere il networking, informare e formare aziende e professionisti sui temi dell’innovazione tecnologica. Il fine ultimo è quello di promuovere la collaborazione tra i vari settori dell’economia e di favorire la crescita dei diversi operatori che ne prendono parte.
Le tre giornate di lavori sono state articolate su un percorso orizzontale, dal titolo “Partner Microsoft, come migliorare la collaborazione e il business”, e tre percorsi formativi verticali sui temi “Cloud e Hybrid Cloud”, “Tecnologie Innovative (Blockchain, IOT)“, “Intelligenza Artificiale e servizi cognitivi” e “Cybersecurity” ed inoltre, è stato programmato un approfondimento sui temi “Chat GPT e AI” e “L’evoluzione della Mixed Reality”.
Diverse sono state le sessioni su “Public Administration Digitalization and Smart Cities” e “Digital Compliance: regulations in Digital Markets”, che hanno visto l’avvicendamento di avvocati specializzati in diritto delle nuove tecnologie, consulenti direzionali, DPO, esperti in innovazione, privacy – GDPR e Data Protection.
Nella terza giornata il tema principale è stato sull’analisi delle sfide della sicurezza nel settore IT. Si sono avvicendati come relatori vari docenti universitari, il dirigente del Centro Operativo per la sicurezza Cibernetica della Polizia Postale, il Capo divisione del Computer Emergency Response Team (CERT) di Banca d’Italia, e l’ing. Catalano, in rappresentanza del Digital Innovation Hub Cetma Dihsme di cui è partner anche Enea (https://www.cetma-dihsme.eu/partner/) che ha presentato un recente lavoro di ricerca accademico dal titolo: “Deceiving AI-based malware detection through polymorphic attacks”, nell’ambito della tematica “New threats to security for Cyber-Physical Systems” (qui l’articolo).
Rassegna stampa
https://www.corrieresalentino.it/2023/06/illuminate-2023-full-immersion-sui-temi-dellinnovazione-digitale/
Social
https://www.facebook.com/iamcpitalia
ENEA, EUROfusion e CINECA hanno firmato un accordo che prevede un investimento di 50 milioni di euro in 5 anni per realizzare un supercomputer di ultima generazione per la ricerca sull’energia da fusione. La nuova infrastruttura di High Performance Computing (HPC), in grado di effettuare circa 47 milioni di miliardi di operazioni al secondo, verrà installata presso la sede di Cineca a Casalecchio di Reno (Bologna) alla fine del 2023 ed entrerà a far parte dell’ecosistema del Tecnopolo di Bologna. Sarà dedicata alla simulazione numerica della fisica del plasma e all’analisi strutturale di materiali avanzati per la fusione nucleare, fonte di energia sicura e sostenibile per le generazioni future.
La nuova struttura HPC permetterà di collegare la comunità scientifica di EUROfusion a un ecosistema italiano di rilevanza internazionale e strategico per l’Europa, che affiancherà nel Tecnopolo bolognese le strutture di calcolo per le previsioni meteo-climatiche del centro europeo ECMWF e il supercomputer europeo Leonardo della Joint Undertaking EuroHPC.
Nel dettaglio, l’accordo siglato dal direttore Dipartimento ENEA di Fusione e tecnologie per la sicurezza nucleare, Alessandro Dodaro, il presidente del CINECA, Francesco Ubertini, e il programme manager (CEO) di EUROfusion, Tony Donné, prevede la realizzazione di un supercomputer da circa 47 petaflops, composto da una partizione convenzionale (13,6 petaflops) e una partizione accelerata (33,7 petaflops), oltre a una terza partizione Gateway che offre un set di servizi aggiuntivi e di gestione di utenti, applicativi, codici e dati. L’infrastruttura fornirà anche attività di supporto alla comunità scientifica europea della fusione nucleare per utilizzare al meglio questi sistemi nei propri ambiti di ricerca.
“Siamo lieti di contribuire all’implementazione di questa infrastruttura avanzata High Performance Computing, che contribuirà a rafforzare la nostra posizione di leader nella ricerca sull’energia da fusione”, dichiara il programme manager di EUROfusion, Tony Donné. “Inoltre – aggiunge – vorrei esprimere la nostra soddisfazione per il proseguimento della fruttuosa partnership con ENEA e CINECA, grazie alla quale sarà possibile garantire risorse HPC alla comunità EUROfusion, nell’ambito di una collaborazione che ha già fatto fare ancora importanti passi avanti alle nostre attività di ricerca e innovazione e ci permetterà ulteriori progressi nel cammino verso l’energia da fusione”.
“Con questo nuovo progetto il CINECA si conferma uno dei più importanti centri di supercalcolo a livello internazionale e l’ecosistema del Tecnopolo di Bologna una delle maggiori concentrazioni di sistemi di calcolo ad alte prestazioni a livello mondiale”, commenta il presidente di CINECA Francesco Ubertini. “Questo accordo – aggiunge – è il proseguimento di una collaborazione iniziata nel 2016, per estendere alla comunità scientifica della fusione nucleare una partizione del supercomputer Marconi. Nel 2020 il sistema Marconi si è classificato tra i primi 10 più potenti al mondo, aprendo la strada alla realizzazione del progetto del Leonardo, oggi al 4° posto al mondo, e alla realizzazione di questo nuovo supercomputer dedicato in esclusiva alla ricerca sulla fusione”.
“Con l’accordo appena siglato, ENEA e CINECA rafforzano il ruolo primario a livello internazionale nella fornitura di servizi di calcolo ad alte prestazioni per la ricerca sull’energia da fusione”, sottolinea Alessandro Dodaro, direttore del Dipartimento ENEA di Fusione e tecnologie per la sicurezza nucleare e referente dell’accordo per l’Agenzia. “Per rispondere adeguatamente alle esigenze della comunità EUROfusion – aggiunge – abbiamo elaborato una specifica tecnica basata sulle più moderne e innovative architetture di calcolo, al cui sviluppo ha contribuito in modo determinante il Dipartimento ENEA di Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili con la Divisione per lo Sviluppo dei sistemi per l’informatica e l’ICT”.
Kick-off meeting ENEA – C.R. Casaccia Sala Mimose, 4 aprile 2023
Teams Meeting: Click here to join the meeting
Meeting ID: 343 624 219 767. Passcode: aZH7dq
L’ENEA è partner di Rome Technopole, un progetto PNRR di R&S proposto dal Sistema regionale delle Università pubbliche/private e da EPR, associazioni industriali, industrie e imprese, Regione Lazio, Comune di Roma, Camere di commercio regionali, volto a generare un salto di qualità nella Regione Lazio in tutti i processi di innovazione orientati allo sviluppo sostenibile, alla smart specialization, alla riqualificazione e al rilancio del settore industriale, con focus specifico su tre aree tematiche caratterizzate dalla più alta qualificazione e dalla più forte presenza industriale sul territorio regionale: Transizione Energetica, Transizione Digitale, Salute & Bio-Farma. Il progetto ha l’obiettivo di creare un ecosistema regionale dell’innovazione attraverso il quale raggiungere i tre macro-obiettivi prioritari per il Lazio:
1. favorire un processo di riposizionamento delle realtà industriali e produttive regionali verso segmenti e mercati a maggior valore aggiunto, attraverso processi di adeguamento del knowhow e delle tecnologie di eccellenza;
2. fare del Lazio una “grande regione europea dell’innovazione” con una dimensione internazionale;
3. guidare il Lazio lungo percorsi di internazionalizzazione, che orientino la rinnovata capacità competitiva del settore industriale, verso mercati di interesse strategico.
Nell’incontro si illustrerà il progetto con particolare riferimento al coinvolgimento dell’ENEA.
Sono previsti momenti di discussione e confronto con i partecipanti per esplorare le nuove opportunità offerte dal progetto sia di ricerca che di trasferimento tecnologico verso le industrie.
Maggiori informazioni sono disponibili al link del progetto: https://sites.google.com/uniroma1.it/rome-technopole/home
Programma della giornata
Orario |
Programma |
10.00-10:20 |
Saluto istituzionale - Ing. Giorgio Graditi, Direttore Generale ENEA, Direttore a.i. Dipartimento TERIN |
10:20-10:50 |
Introduzione, Descrizione del progetto - Dott.ssa Marta Chinnici (TERIN-ICT-HPC) |
10:50-11:00 |
Interviene - Ing. Angelo Di Guglielmo (TERIN-STP) |
11:00-12:15 |
Interventi e Discussione - Ing. Amedeo Buonanno (TERIN-STSN-SGRE), - Ing. Martina Caliano (TERIN-STSN-SGRE) - Ing. Maria Valenti (TERIN-STSN-SGRE) - Dott.ssa Mariateresa Mancuso (SSPT-TECS-TEB) - Ing. Caterina Merla (SSPT-TECS-TEB), - Dott.ssa Caterina Arcangeli (SSPT-TECS-SAM) - Dott.ssa Marta Chinnici (TERIN-ICT-HPC) |
12:15-12:30 |
Conclusioni |
La presentazione di Marta Chinnici, Terin-Ict-HPC
Utilizzare l’intelligenza artificiale per evitare guasti nei data center e migliorarne le prestazioni. È uno degli obiettivi del gruppo di ricerca ICT di ENEA che ha testato tecniche innovative sul proprio supercalcolatore CRESCO6. “Siamo partiti dalla raccolta dei dati sui consumi energetici, termici e computazionali del data center HPC di ENEA per individuare, attraverso strumenti avanzati di intelligenza artificiale, eventuali sovraccarichi di lavoro, sprechi, malfunzionamenti o ‘falle’ nel sistema di raffreddamento. Un surriscaldamento frequente e, di conseguenza, un sistema di raffreddamento poco efficace, potrebbero causare, ad esempio, il degrado dell’hardware, una ridotta affidabilità dei server nonché un dispendioso consumo energetico” spiega Marta Chinnici, ricercatrice di matematica con dottorato in computer science presso il Laboratorio ENEA Infrastrutture per il calcolo scientifico e ad alte prestazioni. “Grazie a questa metodologia innovativa siamo in grado di estrarre informazioni utili dai dati reali di consumo dell’infrastruttura di calcolo e di elaborare strategie di gestione che non sarebbero ottenibili con le tecniche classiche di data analysis” sottolinea la ricercatrice.
Nello specifico, con la metodologia ENEA vengono raccolti e messi in relazione i dati sugli effettivi carichi di lavoro del data center e sul consumo energetico a diversi livelli (nodo, server, rack e stanza). Questa mole di informazioni viene poi elaborata attraverso tecniche di apprendimento supervisionato che permettono di definire modelli previsionali[1] in grado di predire il comportamento dei server in base alla temperatura e al carico computazionale e di mappare eventuali fenomeni di surriscaldamento (hotspot o punti caldi). “In questo modo, riusciamo a mettere in campo interventi mirati ed efficaci per garantire il corretto funzionamento delle singole componenti dell’infrastruttura di calcolo, a partire, ad esempio, dall’ottimizzazione del flusso d’aria di raffreddamento. Oppure, siamo in grado di individuare esattamente gli hotspot termici in modo da consentire al cluster di lavorare a temperature simili su tutti i nodi di calcolo, evitando rischi legati al surriscaldamento e consentendo di modulare le unità di raffreddamento su potenze più basse. Ma non solo: in collaborazione con il collega Davide De Chiara abbiamo definito modelli che mappano il comportamento degli utenti in termini di utilizzo e consumo delle risorse e poter predire, sulla base di dati storici, i carichi di lavoro e, quindi, il consumo futuro di processore, memoria e rete”, spiega Marta Chinnici.
Il tema della sostenibilità ambientale è ormai di primaria importanza anche nel campo delle tecnologie informatiche, un settore nel quale i consumi energetici crescono a un tasso annuo del 9%. Al 2020 la domanda di elettricità annua imputabile al settore IT ammontava a circa 200-250 TWh (l’1% della domanda globale di energia) contribuendo allo 0,3% delle emissioni annue di carbonio. Ma secondo le stime dell’Agenzia internazionale dell’energia questi numeri sono destinati ad aumentare e al 2025 i data center consumeranno circa 1/5 dell’approvvigionamento mondiale.
Tuttavia, i prossimi supercomputer, gli exascale da un miliardo di miliardi di operazioni al secondo, dovranno possedere requisiti prestazionali e di consumo energetico stringenti ed elevati. “La comunità dei data center potrebbe sfruttare questo nostro approccio per migliorare le condizioni termiche in cui operano le infrastrutture informatiche, con azioni mirate su quei server che più frequentemente vanno incontro a un surriscaldamento, visto che i consumi energetici di un data center dipendono fortemente dalla temperatura del luogo dove si trova l’infrastruttura informatica, così come dalle prestazioni dei sistemi IT e di raffreddamento”, conclude la ricercatrice ENEA.
Per maggiori informazioni:
Marta Chinnici, ENEA – Laboratorio ENEA Infrastrutture per il Calcolo Scientifico e ad alte prestazioni, marta.chinnici@enea.it
The digitalisation of the energy sector is happening. A human-centred design approach is needed to ensure that it takes place with and for the benefit of the people. This document presents the concept of human-centred digitalisation of the energy system and puts forward policy recommendations for it to happen in an affordable, sustainable and fair manner. The main findings include the need for people to access tailored and ready-for-use tools that help realise societal co-benefits, bring individual gains, remove legal, informational and technical hurdles and ultimately ensure just participation of all societal groups. Substantial additional resources are required to develop digital tools and products to seize opportunities for citizens to engage, optimise energy consumption and manage active participation in the energy system.
Risultati raggiunti con la piattaforma digitale collaborativa e prospettive in ambito europeo.
DYDAS è una piattaforma digitale per la condivisione di dati basata su Big Data, Artificial Intelligence e Machine Learning.
Il 26 gennaio 2023 presso la CTE – Casa delle Tecnologie Emergenti di Roma si è svolta l’iniziativa dedicata a celebrare i risultati raggiunti dal progetto europeo DYDAS composto da Key to Business (capofila), ENEA, GMATICS, Links Foundation e ANCI Lazio, un partenariato con competenze fra loro complementari, dall’ambito informatico e dell’innovazione alla Pubblica Amministrazione. Durante l’incontro sono stai illustrati i vantaggi e le prospettive offerti dall’omonima piattaforma digitale collaborativa DYDAS per dare valore a dati e idee, e fornire gli strumenti di elaborazione necessari per realizzarli. I servizi digitali rappresentano un motore di sviluppo sia per l’ente pubblico che per il privato e nell’incontro si sono illustrati i risultati raggiunti e le prospettive per favorire l’Open Science e il dialogo collaborativo e multidisciplinare sugli Open Data. Nel corso dell’incontro è intervenuto, Giovanni Ponti, il direttore della Divisione Ict dell’ENEA che ha dichiarato: “La Divisione Ict dell’Enea ha partecipato alla sfida del Progetto di piattaforma digitale europea Dydas mettendo a disposizione i cluster Cresco integrati per fornire non solo tutte le risorse per i servizi computazionali ma anche altri servizi aggiuntivi per permettere alle comunità scientifiche nazionali ed internazionali di operare al meglio sui data science e intelligenza artificiale”. Ed ha aggiunto: “Siamo stati impegnati nel progetto e nello sviluppo dell’infrastruttura fisica e del Cloud che ospita la piattaforma Dydas e mettiamo a disposizione e condividiamo i risultati sin qui raggiunti.”
Link utili
Evento finale
Videoripresa dell’evento
Dydas.eu