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  • Giornata informativa sulle Infrastrutture di Ricerca. Roma 22 ottobre 2019
    Tutto il giorno
    2019.10.01-2019.10.22

    La “Giornata informativa Infrastrutture di Ricerca” si svolgerà il 22 ottobre 2019 presso il MIUR – Sala Aldo Moro (ex Sala della Comunicazione), Roma, in Viale Trastevere 76/A e si articolerà in due incontri distinti, ma strettamente collegati tra loro così da affrontare, attraverso un approccio integrato, il tema infrastrutture di ricerca in Italia e in Europa.

    – Mattina 10.00/13.00
    Evento “ESFRI Roadmap 2021”
    Organizzato dalla delegazione italiana ESFRI, rappresentata dalla dott.ssa Gelsomina Pappalardo e dalla prof.ssa Caterina Petrillo.
    L’obiettivo dell’incontro sarà di fornire un aggiornamento sul processo in corso e i prossimi passi verso la ESFRI Roadmap 2021.

    – Pomeriggio 14.00/17.30
    Evento “H2020 Infrastrutture di Ricerca giornata nazionale di lancio del bando 2020”
    Organizzato dall’APRE – Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea, sede dei Punti di Contatto Nazionale (NCP), per conto del MIUR in stretta collaborazione con il Rappresentante Nazionale prof.ssa Cristina Messa, e con la partecipazione della Commissione europea (DG RTD), nella persona della  dott.ssa Lorenza Saracco.
    L’obiettivo dell’incontro pomeridiano è quello di presentare le opportunità di finanziamento del Programma di lavoro Infrastrutture di Ricerca (comprese le eInfrastructures) di Horizon 2020 per l’anno 2020. Nello specifico verranno presentati 6 bandi per un’allocazione complessiva di circa 342M€.

    Registrazioni
    Attenzione gli eventi seguono due registrazioni separate
    ▪ Per informazioni e per registrarsi all’evento della mattina, ESFRI Roadmap 2021
    ▪ Per informazioni e per registrarsi all’evento del pomeriggio, H2020 Infrastrutture di Ricerca giornata nazionale di lancio del bando 2020

    Sono invitati a partecipare ricercatori di Università, centri di ricerca, rappresentanti della grande industria, PMI, che intendono partecipare ai bandi 2020 del nuovo programma di lavoro European Research Infrastructues (including e-Infrastructures) e che sono interessati a conoscere o approfondire l’evoluzione della ESFRI Roadmap.

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  • Workshop GARR 2019. Net Makers. La comunità che innova la rete
    Tutto il giorno
    2019.10.08-2019.10.10
    La prossima edizione del workshop GARR si terrà a Roma dall’8 al 10 ottobre 2019 presso l’Università degli Studi di Roma Tre.
    Il workshop tecnico rappresenta, fin dagli albori della rete GARR, un importante appuntamento per gli esperti di networking del mondo dell’istruzione e della ricerca: un’occasione di aggiornamento professionale ma anche di discussione e confronto sui temi più caldi del momento.
    Quest’anno il programma sarà centrato sull’affermazione delle reti programmabili, sulle evoluzioni in corso sia sulla dorsale europea GEANT e sulle altre reti della ricerca che presso gli operatori e sui cambiamenti che queste novità porteranno per le reti delle organizzazioni accademiche e di ricerca.
    Parleremo inoltre di cloud, applicazioni e microservizi e di come la loro costante crescita sta cambiando il ruolo dell’infrastruttura e degli esperti di rete.
    Infine, non può mancare uno spazio dedicato ai temi di identità e sicurezza, due dei pilastri dell’infrastruttura GARR.
    Come sempre, nello spirito di condividere le conoscenze e rafforzare le competenze che caratterizza l’attività del GARR, il workshop è completato da corsi di formazione su alcuni dei temi più sentiti dalla comunità, che quest’anno avranno luogo il 7 ottobre, in apertura del workshop.
    Segui gli aggiornamenti sul sito: www.garr.it
    e sui nostri canali social: Facebook e Twitter (#wsgarr)
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  • TeamItaly conquista il podio
    11:04
    2019.10.15

    LA NAZIONALE ITALIANA DEGLI HACKER ETICI CONQUISTA IL PODIO DEI CAMPIONATI EUROPEI DI CYBER SECURITY

     

    Il TeamItaly, Squadra Nazionale di Cyberdefender, ha conquistato il podio nell’ultima edizione dei dei Campionati Europei di Sicurezza Informatica, svolti a Bucarest tra il 9 e l’11 ottobre, guadagnandosi il secondo posto. Promossa dalla Commissione Europea e dall’Agenzia europea per la sicurezza delle reti dell’informazione (Enisa), la gara ha visto confrontarsi venti squadre provenienti da tutta Europa, che hanno dovuto dare prova delle proprie capacità difensive e offensive nel regno dei sistemi informatici. Prima classificata la Romania, che ha conquistato la medaglia d’oro dopo un serrato testa a testa con il TeamItaly. Il terzo posto è andato invece alla squadra austriaca.
    “I Campionati Europei sono prima di tutto un’occasione per mettere alla prova le proprie capacità in un team che valorizzi le speciali competenze di ciascun membro”, sottolinea Paolo Prinetto, direttore del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica) che, a gara in corso, insieme ai ragazzi, ha ricevuto l’incoraggiamento e la visita dell’Ambasciatore d’Italia a Bucarest Marco Giungi.
    “Ci tengo a sottolineare, come, grazie agli sforzi di tanti volontari, questo piazzamento sia, per questi ragazzi, il coronamento di un cammino per tutti loro iniziato con CyberChallenge.IT, il progetto fortemente sostenuto dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), e mirato alla ricerca di giovani talenti nel mondo della sicurezza informatica. Progetto che nel 2019 ha visto l’iscrizione di oltre 3.300 studenti di Università e Scuole Superiori da tutta Italia e che ha l’obiettivo di coinvolgerne almeno 4.000 nella prossima edizione, le cui iscrizioni di apriranno il 2 dicembre prossimo”, conclude Prinetto.
    Il prof. Roberto Baldoni vice direttore generale del DIS e Presidente del nucleo sicurezza cibernetica nazionale ha espresso le sue congratulazioni “a tutto il team, agli allenatori e ai dirigenti per il grande risultato frutto di tre anni di lavoro e sacrifici. Il programma cyberchallenge.it è parte della strategia nazionale di cybersecurity, guidata dal DIS, per aumentare la workforce di cybersecurity del Paese per la difesa del tessuto produttivo e degli asset digitali strategici pubblici e privati. Questi magnifici ragazzi della nazionale e tutti i 3500 che hanno partecipato alle massacranti selezioni del programma rappresentano quei talenti da cui deve partire il nostro Paese per un rilancio economico centrato sul digitale”.

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  • TECNOLOGIA. Software, all’ENEA di Bologna il primo archivio universale dei codici
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    2019.10.24

    Approda all’ENEA di Bologna il primo archivio universale dei codici sorgente, un patrimonio informatico di oltre 6 miliardi di file da cui sono stati realizzati finora più di 90 milioni di software a livello mondiale, da quello che guidò il computer di bordo di Apollo 11 sulla luna fino alla computer music. L’iniziativa rientra nel progetto ‘Software Heritage’, l’archivio universale dei codici fondato in Francia nel 2016 da INRIA, l’Istituto nazionale francese per la ricerca nel campo dell’informatica e dell’automazione, in collaborazione con l’UNESCO. Tra gli sponsor dell’iniziativa ci sono Microsoft, Intel e Google.

    ENEA ospiterà la prima ‘replica’ (in gergo tecnico mirror) – a livello istituzionale in Europa – di questa moderna libreria di codici sorgente, un patrimonio digitale espressione dell’ingegno, dell’intelligenza e della cultura dell’umanità. Il primo compito sarà garantirne la sicurezza e la disponibilità per chiunque vorrà consultarlo. Ma non solo. Questo archivio darà la possibilità di studiare e analizzare codici e algoritmi, sviluppando nuove metodiche per ricavare informazioni e produrre nuova conoscenza; così, in analogia con quanto avviene per i Big Data, si potrà parlare di ‘Big Code’. La collaborazione tra ENEA e INRIA nasce dall’esperienza dell’Agenzia nei campi della modellistica, del calcolo e dello sviluppo di codici, strumenti indispensabili il progresso della scienza e della tecnologia.

    “Siamo orgogliosi di accogliere ENEA come primo mirror istituzionale europeo di Software Heritage e siamo impazienti di esplorare insieme le opportunità aperte da questa collaborazione”, sottolinea Roberto Di Cosmo, direttore del progetto “Software Heritage”.

    “Grazie a immenso grande archivio, una sorta di Biblioteca di Alessandria che custodisce le fondamenta del software, ENEA contribuirà a preservare un patrimonio intangibile di grande valore, come il codice sorgente, contribuendo al complesso ecosistema che oggi rende la Regione Emilia Romagna un avamposto del super calcolo e della scienza dei dati”, sottolinea Silvio Migliori, responsabile della divisione ICT dell’ENEA.

    La collaborazione tra il Centro ENEA di Bologna e INRIA si inserisce in un contesto particolarmente favorevole che vedrà il capoluogo emiliano ospitare al nascente Tecnopolo bolognese il Centro Dati Meteo europeo e Leonardo, il supercomputer destinato a posizionarsi tra i primi cinque al mondo, che fanno di Bologna e della Regione un polo internazionale dell’High Performance Computing e dei Big Data.
    Le competenze dell’’ENEA di Bologna nel settore del calcolo risalgono al 1958, quando l’allora CNEN e Università di Bologna fondarono il primo centro di calcolo scientifico in Italia. Due anni dopo ENEA – CNEN apriva il suo primo centro di calcolo, raccogliendo un gruppo di ingegneri, fisici e matematici attorno a uno dei più potenti calcolatori dell’epoca (un IBM 704). Oggi l’Agenzia dispone di una delle infrastrutture di super calcolo più potenti in Italia, CRESCO6, recentemente entrato nella prestigiosa classifica TOP500 dei supercomputer mondiali, grazie a una potenza di 1,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche al secondo (1.4 PetaFlops).

    Per maggiori informazioni:
    Giovanni Ponti, ENEA – Divisione per lo Sviluppo Sistemi per l’Informatica e l’ICT – giovanni.ponti@enea.it

    Simonetta Pagnutti, ENEA – Divisione per lo Sviluppo Sistemi per L’Informatica e l’ICT – simonetta.pagnutti@enea.it

    https://www.softwareheritage.org/

    Rassegna Stampa

    – la Repubblica/Bologna
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    – BolognaToday
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    – Software Heritage
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    la RepubblicaScienze

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