RO.ME Museum Exhibition

Il computer è la bicicletta della nostra mente (Steve Jobs)
Il Forum dell’innovazione sulle tecnologie applicate al territorio, all’ambiente, ai beni culturali e alle smart city è giunto alla sua ottava edizione. Il programma, in corso di elaborazione, prevede una serie di sessioni con dimostrazioni pratiche sui seguenti temi:
Altre sessioni, proposte dagli utenti, sono in corso di perfezionamento:
Programma in corso di definizione
info: https://www.metroarcheo.com/
La Divisione Ict ha partecipato con un paper dal titolo:
“Digitalization of Bernini’s drawing Tondo depicting St. Joseph with the Baby Jesus. Increasing knowledge and monitoring Surface Cracks”. Autori: Beatrice Calosso, Marialuisa Mongelli, Samuele Pierattini, Sara Pettisano.
Il 18 maggio presso il Dipartimento di Architettura di Roma, si è svolto un incontro con i luoghi della cultura per presentare gli obiettivi del progetto D-TECH (Digital-Twin Environment for Cultural Heritage), le potenzialità della piattaforma che il progetto metterà a disposizione e di come questa potrebbe contribuire efficacemente alla gestione e valorizzazione dei beni culturali di cui siete gestori.
Il progetto D-Tech, coordinato dal dipartimento di architettura di Roma TRE, che vede, tra i partner, la divisione ICT del dipartimento di Tecnologie Energetiche e Fonti RINnovabili (TERIN) dell’ENEA, è stato finanziato dalla Regione Lazio e dal Miur nell’ambito del programma “Attuazione degli interventi programmatici e dei nuovi interventi relativi al Distretto Tecnologico per le nuove tecnologie applicate ai beni e alle attività culturali” (2021).
L’obiettivo è la realizzazione di una piattaforma multimediale avanzata dedicata ai gestori dei beni culturali, attraverso la quale i dati inerenti alle copie digitali dei beni possano essere accessibili e interoperabili. La piattaforma è pensata come uno strumento che permetterà, oltre alla gestione del ciclo inerente alla cosiddetta “catena del valore” dei beni (conoscenza, diagnostica, conservazione, restauro, valorizzazione, godimento e gestione), la condivisione e la visualizzazione via web dei dati) – resi disponibili dai gestori dei luoghi della cultura – e degli sviluppi della ricerca nel campo del Cultural Heritage, attraverso la pubblicazione on line di modelli 3D, HBIM, nuvole di punti e GIS, contenuti multimediali, collegati tra loro e con altri open data).
I gestori saranno pertanto in grado di manipolare dati in vari formati, usufruendo degli strumenti di base e avanzati per supportare sia la fase di conservazione del bene per visualizzare, misurare, monitorare e pianificare interventi di diagnostica sia quella della valorizzazione, attraverso lo sviluppo di sistemi di realtà virtuale (AV) e aumentata (AR).”