L’8 marzo scorso a Roma si è svolto il Kick of Meeting della terza edizione del progetto europeo EoCoE: Centro di Eccellenza per l’Energia. Iniziato a gennaio 2024 con durata triennale, per il settimo anno conferma l’impegno di ENEA nello sviluppo di soluzioni innovative nel settore del super-calcolo scientifico a vantaggio dell’energia a basse emissioni di carbonio, con ricadute positive non solo nella Ricerca ma anche nell’Industria. Obiettivo principale di EoCoE-III è sostenere una serie di azioni di ricerca e innovazione con cui si potranno sviluppare e adattare applicazioni di super-calcolo matematico nell’era dei computer exascale e post-exascale. I risultati ottenuti nei primi due progetti (EoCoE ed EoCoE-II) hanno infatti già dimostrato il notevole potenziale dell’exascale Computing all’interno del dominio dell’energia. A supportare il progetto vi è un approccio di co-design collaborativo che vede un team di sviluppatori di librerie software lavorare a fianco di esperti in High Performance Computing, provenienti da 18 organizzazioni europee pubblico-private. Inoltre, EoCoE dimostrerà il valore scientifico e sociale delle soluzioni sviluppate attraverso l’esecuzione di cinque specifiche simulazioni, che sfrutteranno al massimo l’architettura exascale, ciascuna improntata sul raggiungimento di innovativi traguardi scientifici. Nello specifico, ENEA, oltre ad essere coordinatore del Work Package 7 sulle attività di Communication, Dissemination e Training, è coinvolta anche nel Work Package 2 che mira a creare uno strumento dinamico di simulazione quantistica capace di gestire etero-strutture optoelettroniche basate su materiali 2D. Questo avanzamento implica poi diversi fattori come le interazioni luce-vettore, la dispersione elettrone-fonone e l’influenza degli effetti eccitonici. L’approccio collaborativo è fondamentale al fine di trasformare il codice di calcolo in uno strumento in grado di operare sui sistemi exascale. Va infine sottolineato che EoCoE è parte integrante del progetto CASTIEL 2 la cui missione è promuovere la collaborazione tra i vari Centri di Competenza Nazionali (NCC) e i vari Centri di Eccellenza (CoE) su scala europea, per massimizzare la loro influenza sul panorama europeo in ambito HPC. EoCoE, https://www.eocoe.eu/ Contact: massimo.celino@enea.it
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CONFERENZA INTERNAZIONALE IMEKO 2023. Metrologia per l’Archeologia e i Beni Culturali info: https://www.metroarcheo.com/ La Divisione Ict ha partecipato con un paper dal titolo: “Digitalization of Bernini’s drawing Tondo depicting St. Joseph with the Baby Jesus. Increasing knowledge and monitoring Surface Cracks”. Autori: Beatrice Calosso, Marialuisa Mongelli, Samuele Pierattini, Sara Pettisano.
GARR, la rete italiana dell’istruzione e della ricerca, ha avviato una selezione per l’assegnazione di 10 borse di studio del valore di 19.000€ ciascuna, con una durata minima di 12 mesi, dedicate allo sviluppo di progetti di studio e ricerca in ambito ICT in qualsiasi disciplina e destinate a giovani under 30. Tutte le informazioni utili, qui.
Avviso di gara per l’appalto relativo alla fornitura, installazione e manutenzione hardware e software del supercomputer CRESCO8 per il Centro di Ricerche ENEA sui sistemi complessi Con il presente avviso L’ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – Lungotevere Grande Ammiraglio Thaon di Revel, n. 76 – 00196 Roma – https://www.enea.it ha indetto una procedura aperta per l’appalto relativo alla fornitura di cui all’oggetto. Valore totale stimato: 10.247.190,00 (oltre I.V.A.). Le modalità di partecipazione alla procedura e i requisiti richiesti sono pubblicati sul sito internet dell’Agenzia dal 2 agosto 2023, nella sezione “Gare d’appalto e Gare d’appalto e Avvisi di interesse” alla pagina amministrazionetrasparente.enea.it Bandi di gara e contratti, seguendo poi il percorso, Informazioni sulle singole procedure in formato tabellare e atti relativi alle procedure per l’affidamento di appalti pubblici di lavori, servizi e forniture; Atti relativi alle procedure per l’affidamento di appalti pubblici di lavori, servizi e forniture operanti fuori dal MePA dal 7/11/2018 ; Gare e procedure in corso. Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa, art. 108, comma 2, lettera c) del D.Lgs. n. 36/2023. Tutta la documentazione di gara è accessibile e scaricabile gratuitamente dalla piattaforma telematica U-BUY. La procedura verrà espletata in modalità telematica (art. 58 del D.Lgs. n. 50/2016) mediante la piattaforma di e-procurement utilizzata dall’ENEA disponibile all’indirizzo:
https://enea.ubuy.cineca.it/PortaleAppalti/it/homepage.wp Termine per il ricevimento delle offerte: ore, 12:00 del 22 settembre 2023.
L’ENEA entra a far parte della federazione IDEM per promuovere la collaborazione nel settore della ricerca e dell’istruzione L’ENEA è entrata nella federazione IDEM (Infrastruttura Distribuita per l’Educazione e la Ricerca Italiana). Questa partnership strategica consentirà a ENEA di collaborare con altre prestigiose istituzioni di ricerca e università italiane per promuovere l’accesso a servizi comuni che favoriscono la condivisione di conoscenze, lo sviluppo scientifico e l’innovazione. La federazione IDEM è una rete di organizzazioni accademiche e di ricerca che si occupa di fornire servizi e risorse tecnologiche avanzate per la comunità accademica italiana. Attraverso la federazione IDEM, ENEA avrà la possibilità di contribuire in modo significativo alla crescita della collaborazione scientifica e dell’istruzione, favorendo la sinergia tra i vari attori coinvolti nel panorama accademico e della ricerca. L’ingresso di ENEA nella federazione IDEM aprirà nuove opportunità per i ricercatori, gli studenti e i docenti che potranno beneficiare dei servizi condivisi messi a disposizione dagli enti di ricerca e universitari aderenti. Questi servizi includono la condivisione di infrastrutture di calcolo ad alta performance, accesso a piattaforme di archiviazione dati avanzate, strumenti di collaborazione online, strumenti per la formazione e molto altro ancora. Grazie a questa partnership, ENEA potrà contribuire in modo significativo all’avanzamento delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, facilitando la collaborazione multidisciplinare tra i vari attori del settore. L’ingresso di ENEA nella federazione IDEM testimonia l’impegno di ENEA ed in particolare della Divisione ICT nel promuovere la ricerca di sempre nuovi strumenti digitali di cooperazione e collaborazione tra Enti e Agenzie. Questa sinergia contribuirà a rafforzare il panorama della ricerca e dell’istruzione in Italia, stimolando la creazione di nuove opportunità di studio, ricerca e innovazione. Comunicato Stampa ENEA Per ulteriori informazioni sulla Federazione IDEM: www.idem.garr.it
ENEA, EUROfusion e CINECA hanno firmato un accordo che prevede un investimento di 50 milioni di euro in 5 anni per realizzare un supercomputer di ultima generazione per la ricerca sull’energia da fusione. La nuova infrastruttura di High Performance Computing (HPC), in grado di effettuare circa 47 milioni di miliardi di operazioni al secondo, verrà installata presso la sede di Cineca a Casalecchio di Reno (Bologna) alla fine del 2023 ed entrerà a far parte dell’ecosistema del Tecnopolo di Bologna. Sarà dedicata alla simulazione numerica della fisica del plasma e all’analisi strutturale di materiali avanzati per la fusione nucleare, fonte di energia sicura e sostenibile per le generazioni future. La nuova struttura HPC permetterà di collegare la comunità scientifica di EUROfusion a un ecosistema italiano di rilevanza internazionale e strategico per l’Europa, che affiancherà nel Tecnopolo bolognese le strutture di calcolo per le previsioni meteo-climatiche del centro europeo ECMWF e il supercomputer europeo Leonardo della Joint Undertaking EuroHPC. Nel dettaglio, l’accordo siglato dal direttore Dipartimento ENEA di Fusione e tecnologie per la sicurezza nucleare, Alessandro Dodaro, il presidente del CINECA, Francesco Ubertini, e il programme manager (CEO) di EUROfusion, Tony Donné, prevede la realizzazione di un supercomputer da circa 47 petaflops, composto da una partizione convenzionale (13,6 petaflops) e una partizione accelerata (33,7 petaflops), oltre a una terza partizione Gateway che offre un set di servizi aggiuntivi e di gestione di utenti, applicativi, codici e dati. L’infrastruttura fornirà anche attività di supporto alla comunità scientifica europea della fusione nucleare per utilizzare al meglio questi sistemi nei propri ambiti di ricerca. “Siamo lieti di contribuire all’implementazione di questa infrastruttura avanzata High Performance Computing, che contribuirà a rafforzare la nostra posizione di leader nella ricerca sull’energia da fusione”, dichiara il programme manager di EUROfusion, Tony Donné. “Inoltre – aggiunge – vorrei esprimere la nostra soddisfazione per il proseguimento della fruttuosa partnership con ENEA e CINECA, grazie alla quale sarà possibile garantire risorse HPC alla comunità EUROfusion, nell’ambito di una collaborazione che ha già fatto fare ancora importanti passi avanti alle nostre attività di ricerca e innovazione e ci permetterà ulteriori progressi nel cammino verso l’energia da fusione”. “Con questo nuovo progetto il CINECA si conferma uno dei più importanti centri di supercalcolo a livello internazionale e l’ecosistema del Tecnopolo di Bologna una delle maggiori concentrazioni di sistemi di calcolo ad alte prestazioni a livello mondiale”, commenta il presidente di CINECA Francesco Ubertini. “Questo accordo – aggiunge – è il proseguimento di una collaborazione iniziata nel 2016, per estendere alla comunità scientifica della fusione nucleare una partizione del supercomputer Marconi. Nel 2020 il sistema Marconi si è classificato tra i primi 10 più potenti al mondo, aprendo la strada alla realizzazione del progetto del Leonardo, oggi al 4° posto al mondo, e alla realizzazione di questo nuovo supercomputer dedicato in esclusiva alla ricerca sulla fusione”. “Con l’accordo appena siglato, ENEA e CINECA rafforzano il ruolo primario a livello internazionale nella fornitura di servizi di calcolo ad alte prestazioni per la ricerca sull’energia da fusione”, sottolinea Alessandro Dodaro, direttore del Dipartimento ENEA di Fusione e tecnologie per la sicurezza nucleare e referente dell’accordo per l’Agenzia. “Per rispondere adeguatamente alle esigenze della comunità EUROfusion – aggiunge – abbiamo elaborato una specifica tecnica basata sulle più moderne e innovative architetture di calcolo, al cui sviluppo ha contribuito in modo determinante il Dipartimento ENEA di Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili con la Divisione per lo Sviluppo dei sistemi per l’informatica e l’ICT”. Rassegna Stampa
Utilizzare l’intelligenza artificiale per evitare guasti nei data center e migliorarne le prestazioni. È uno degli obiettivi del gruppo di ricerca ICT di ENEA che ha testato tecniche innovative sul proprio supercalcolatore CRESCO6. “Siamo partiti dalla raccolta dei dati sui consumi energetici, termici e computazionali del data center HPC di ENEA per individuare, attraverso strumenti avanzati di intelligenza artificiale, eventuali sovraccarichi di lavoro, sprechi, malfunzionamenti o ‘falle’ nel sistema di raffreddamento. Un surriscaldamento frequente e, di conseguenza, un sistema di raffreddamento poco efficace, potrebbero causare, ad esempio, il degrado dell’hardware, una ridotta affidabilità dei server nonché un dispendioso consumo energetico” spiega Marta Chinnici, ricercatrice di matematica con dottorato in computer science presso il Laboratorio ENEA Infrastrutture per il calcolo scientifico e ad alte prestazioni. “Grazie a questa metodologia innovativa siamo in grado di estrarre informazioni utili dai dati reali di consumo dell’infrastruttura di calcolo e di elaborare strategie di gestione che non sarebbero ottenibili con le tecniche classiche di data analysis” sottolinea la ricercatrice. Nello specifico, con la metodologia ENEA vengono raccolti e messi in relazione i dati sugli effettivi carichi di lavoro del data center e sul consumo energetico a diversi livelli (nodo, server, rack e stanza). Questa mole di informazioni viene poi elaborata attraverso tecniche di apprendimento supervisionato che permettono di definire modelli previsionali[1] in grado di predire il comportamento dei server in base alla temperatura e al carico computazionale e di mappare eventuali fenomeni di surriscaldamento (hotspot o punti caldi). “In questo modo, riusciamo a mettere in campo interventi mirati ed efficaci per garantire il corretto funzionamento delle singole componenti dell’infrastruttura di calcolo, a partire, ad esempio, dall’ottimizzazione del flusso d’aria di raffreddamento. Oppure, siamo in grado di individuare esattamente gli hotspot termici in modo da consentire al cluster di lavorare a temperature simili su tutti i nodi di calcolo, evitando rischi legati al surriscaldamento e consentendo di modulare le unità di raffreddamento su potenze più basse. Ma non solo: in collaborazione con il collega Davide De Chiara abbiamo definito modelli che mappano il comportamento degli utenti in termini di utilizzo e consumo delle risorse e poter predire, sulla base di dati storici, i carichi di lavoro e, quindi, il consumo futuro di processore, memoria e rete”, spiega Marta Chinnici. Il tema della sostenibilità ambientale è ormai di primaria importanza anche nel campo delle tecnologie informatiche, un settore nel quale i consumi energetici crescono a un tasso annuo del 9%. Al 2020 la domanda di elettricità annua imputabile al settore IT ammontava a circa 200-250 TWh (l’1% della domanda globale di energia) contribuendo allo 0,3% delle emissioni annue di carbonio. Ma secondo le stime dell’Agenzia internazionale dell’energia questi numeri sono destinati ad aumentare e al 2025 i data center consumeranno circa 1/5 dell’approvvigionamento mondiale. Tuttavia, i prossimi supercomputer, gli exascale da un miliardo di miliardi di operazioni al secondo, dovranno possedere requisiti prestazionali e di consumo energetico stringenti ed elevati. “La comunità dei data center potrebbe sfruttare questo nostro approccio per migliorare le condizioni termiche in cui operano le infrastrutture informatiche, con azioni mirate su quei server che più frequentemente vanno incontro a un surriscaldamento, visto che i consumi energetici di un data center dipendono fortemente dalla temperatura del luogo dove si trova l’infrastruttura informatica, così come dalle prestazioni dei sistemi IT e di raffreddamento”, conclude la ricercatrice ENEA. Per maggiori informazioni: Marta Chinnici, ENEA – Laboratorio ENEA Infrastrutture per il Calcolo Scientifico e ad alte prestazioni, marta.chinnici@enea.it [1] Sviluppati sulle caratteristiche termiche basate sulle temperature effettive rilevate attraverso una sensoristica capillare posizionata sul singolo nodo di calcolo fino alla sala ospitante il data center.